Ne avevano già discusso diffusamente senza darsi pace o concedersi alcuna tregua dopo estenuanti quanto infruttuose consultazioni sull'opportunità o meno di salire o scendere dalle scale anche quel giorno, avendo egli manifestato una smania eccessiva ed un desiderio sospetto quanto pericoloso.
Come al solito era intento a frugare nervosamente dentro la tasca sinistra dei suoi lisi pantaloni alla ricerca spasmodica di non si sa cosa con la fronte infestata da minuscole gocce di sudore e gli occhi feriti dalla vivida luce diurna.
Era stato appurato all'unisono che salire o scendere dalle scale quel giorno era inopportuno, mentre lui, come fosse caduto preda di un'insopprimibile compulsione, frugava e rifrugava dentro la tasca tergendosi la fronte spaziosa simile ad uno sconfinato deserto salato.
Persone affidabili lo avevano avvisato...ma lui nulla...ostinato ed impermeabile a quelle esortazioni si apprestava a compiere tale azione senza badare agli ammonimenti palesati da quei distinti signori :" Non salga o scenda dalle scale della cantina quest'oggi...è pericoloso...non lo faccia assolutamente ".
Inizialmente sembrava dar loro credito annuendo ma al contempo sbeffeggiando i loro moniti ostentando uno sciocco e sprezzante sorriso, mentre, come al solito, era intento a frugare dentro quella sua sozza tasca alla ricerca...di non si sa cosa.
Non lo si poteva biasimare essendo egli vittima non solo della sua cattiva coscienza ma anche preda di un'insopprimibile noia che lo perseguitava come un tarlo interiore e dalla quale stentava ad affrancarsi pur cercando di dominare la sua mente sottraendosi al vuoto incolmabile che scandiva ogni atto di quella sua vita assurda.
Lo aveva pianificato indugiando sul bordo della vasca da bagno arossandosi la natica destra sfoggiando un'espressione trionfante dalla quale traspariva una nebulosa impercettibile disperazione; sull'opportunità o meno di salire o scendere dalle scale se ne era già dissertato abbondantemente ricordi? Ora arrangiati... fa come ti pare.
Anche lei si era prodigata nell'intento di intaccare quella sua cocciutaggine, redarguendolo come può fare una madre col figlio debosciato, guardandolo dritto negli occhi senza dargli tregua incalzandolo col fine di scoraggiarlo :" Una volta sceso dalle scale non sarai più nella condizione di tornare in te...cadrai vittima di una prostrazione tale da sottrarti alla tua volontà ".
Quale volontà? Pensava con diffidenza e sarcasmo " Non sono mai stato una cima...non ho mai desiderato perseguire costantemente alcun impegno con risolutezza...me ne frego io..." si rassicurava così il fesso tornando a frugarsi in tasca con la mano sudata; ma cosa cercava mai? Col volto gonfio e scarlatto percepiva un certo orrore nel contemplare la propria bruttezza impietosamente incisa sulla superficie dello specchio ubicato nel fondo della sua angusta camera da letto.
Giunto alla meta agognata qualcosa sembrava essersi insinuato sotto i suoi piedi; un fuoco invisibile si era acceso nel mezzo di quel gelo assoluto, le fiamme lo avvolgevano ammantandone il corpo, ma lui sembrava non temere nulla...senza indugio aveva preso possesso dello spazio circostante dove mille occhi neri come la notte sondavano voracemente ogni anfratto del suo corpo.
Lo sciagurato ostentava indifferenza...uno scellerato di tal fatta non teme nulla...uno scellerato pensa solo a tergersi la fronte ingombra di minuscole goccioline simili a piccole pietre preziose.
Dopo aver intrapreso quel suo percorso scendendo le scale verso l'oblio eclissarono le speranze coltivate in anni ed anni di vani tentativi intrapresi nel perseguire ambizioni stereotipate ( soldi successo status donne) o affannandosi alle prese con le sue tasche invase dal palmo della mano segnata da infiniti percorsi...ogni strada sembrava deformarsi infrangendo l'orgoglio per mirare alla mediocrità.
Gocce salate solcavano come il letto di un fiume gli zigomi spioventi scendendo per poi infrangersi a contatto col suolo...piccoli laghi generati da una subdola essenza umana...risiedeva in questo la sua forza? Cosa sarebbe accaduto? Lo hanno avvertito...ora sono solo affari suoi.
Primo incontro con i volti del passato; presenze ostili ti hanno mortificato schiacciandoti col loro disprezzo svilendo ed insabbiando la tua essenza.
Ora volgi il volto al soffitto per sfuggire a qualcosa che prima cercavi con ostinazione; è svanito il vile coraggio? Il monito lanciato ha ora tessuto la sua tela.
Sprofondi dentro la tasca di quei tuoi larghi vestiti; seno o vagina? A quale metamorfosi ti sei assoggettato? Poco importa.
Sull'opportunità o meno di salire o scendere dalle scale ti sei ricreduto? Sei ancora deciso a portare a coronamento i tuoi insani propositi?
Salire o scendere...senza soluzione di continuità...ossessioni reiterate mentre il vuoto interiore si estende oltre un limite valicato...frugando febbrilmente dentro le tasche alla ricerca di un frammento di te...dei tuoi occhi...della tua diafana pelle.
Un vortice attorno...mani simili a tagliole pronte a serrarsi...allontana questo volto ferito da righe parallele di lacrime traccianti profonde suture...scendendo o salendo le scale questa è la soluzione a tutti gli enigmi?
Sull'opportunità o meno...mio caro...di salire o scendere le scale...con quanta passione discutere ancora di questo...ne consegue un ragionamento logico...una conclusione razionale...tra volute di fumo e mani mordaci che affondano divorando il tuo corpo.
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